aprile – maggio 2012

di Giovanni Gariboldi

Lo Spazio ed i suoi confini. Il tempo nei suoi rapporti con la percezione ottica.
I volumi. Le linee ed i colori. Progetti e programmi applicati con costanza e stile.
Molti si occupavano di figurativo negli anni ’50. Molti lo trasformavano in forma informale. In concetto, in sintesi di linee.
J. R. Soto usava il tempo, la luce ed i colori. Un’opera mai eguale a se stessa.
Alcuni provano fastidio alla visione dei suoi lavori.
L’occhio mistifica le forme e crea un problema di percezione. Nessun impulso prevaricante emotivo, ne di gesto.

Una lucida applicazione di forme, anonime o amorfe, a creare un lucido insieme di geometrie.
Sempre sul sentiero dell’analisi degli effetti della luce sull’opera d arte e del suo contesto, nel viaggio attraverso i maggiori e più singolari compositori del Concetto artistico.
Jesús-Rafael Soto, sul quale non mi dilungo poichè tutti lo conosciamo, è l’ Artista del mondo cinetico/optical.
Presentiamo questa esposizione con orgoglio.