Valerio Adami (Bologna,1935) è un artista italiano. Adami trascorre gran parte della sua vita a Milano, dove la sua famiglia si trasferisce durante gli anni della guerra. Nel 1952, soggiorna a Parigi, entrando in contatto con artisti come Roberto Sebastian Matta, che ispireranno il suo stile.
Nel 1955, presenta la sua prima mostra personale alla Galleria Pater di Milano, ottenendo un notevole riconoscimento. Nel 1958, vince il premio San Fedele e trascorre del tempo a Londra, dove espone le sue opere all’Institute of Contemporary Arts.
Negli anni ’60, Adami continua a ottenere successi internazionali: nel 1960 vince il premio Lissone e partecipa alla rassegna Young Italian Painters al Museo d’Arte Moderna di Kamakura in Giappone. L’anno successivo, espone alla Cambridge Art Association di Boston, consolidando ulteriormente la sua fama all’estero.
Durante la seconda metà degli anni ’60, vengono organizzate numerose mostre internazionali dell’artista, contribuendo a diffondere la sua arte in tutto il mondo. Nel 1966, disegna il ritratto di Nietzsche, avviando una serie di “ritratti letterari” che diventeranno elemento distintivo della sua produzione artistica.
La sua presenza alla Biennale di Venezia nel 1968 con una sala dedicata ai suoi dipinti consolida ulteriormente il suo status nell’ambito artistico internazionale. Nel corso degli anni successivi, Adami continua a esporre in importanti istituzioni artistiche di tutto il mondo, dalle gallerie milanesi Schwarz e Marconi al Centre Georges Pompidou di Parigi.
Durante gli anni ’70, si afferma come uno dei principali esponenti della Nouvelle figuration, con uno stile pittorico unico caratterizzato da colori saturi e “abbondanti”. I suoi dipinti sono interpretazioni percettive più che semplici riferimenti visivi, e trattano temi come la letteratura, i viaggi e la memoria personale e collettiva. La sua opera attrarrà anche l’attenzione di importanti esteti come Jacques Derrida, Gilles Deleuze e Jean-François Lyotard.
Alla fine degli anni ’70, inizia a concentrarsi su opere monumentali, come vetrate e dipinti per importanti istituzioni (tra queste i dipinti per la First National City Bank di Madison, le vetrate per Vitry sur Seine-1985, e i lavori per il Théâtre du Châtelet a Parigi-1989). Verso la fine della sua carriera, si dedicherà alla creazione di una fondazione del disegno a Meina, in Italia.
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