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E non scappare mai
14.07.2025
Chi era davvero Miriam Mafai? Giornalista, scrittrice, politica italiana ma anche moglie, madre e figlia di due artisti: il pittore Mario Mafai e la scultrice Antonietta Raphaël. Nel libro E non scappare mai, Annalista Cuzzocrea, editorialista e inviata di Repubblica, ci consegna un punto di vista sulla donna e professionista, attingendo a lettere e taccuini inediti. Ci interessa perché nella narrazione ritroviamo anche i genitori alle prese con la difficoltà di affermarsi nel mercato dell’arte degli anni Cinquanta e Sessanta in Italia e in Francia.
Annalisa Cuzzocrea, E non scappare mai, Rizzoli
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Vite nell’oro e nel blu
08.07.2025
Cosa succede nella Roma degli anni Cinquanta mentre in America Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Jasper Johns stanno vivendo la loro luminosa stagione? Circolano quattro esistenze eccentriche, sono Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Francesco Lo Savio. La penna che scrive il romanzo Vite nell’oro e nel blu è di Andrea Pomella, ci interessa perché lo scrittore ci restituisce un mondo caro agli amanti dell’arte e ai collezionisti, fatto di storie non di valutazioni di mercato.
Andrea Pomella, Vite nell’oro e nel blu, Einaudi, 2025
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L’ANTIVASSALLI
25.06.2025
Eugenio Gazzola, saggista e organizzatore culturale, firma un libro su Sebastiano Vassalli, scrittore di successo ma anche poeta e pittore. Vassalli lo conosciamo per il suo romanzo La chimera (premio Strega, 1990), ma in molti non hanno mai visto i suoi quadri pop, dipinti all’inizio degli anni ’60, che Studio Gariboldi ha raccolto con pazienza e passione. Con passione e competenza Eugenio Gazzola, compone il saggio L’ANTIVASSALLI, che nelle quasi 200 pagine racconta molto a chi ama il poeta, lo scrittore e anche (soprattutto nel capitolo 6) l’artista.
Avremo Gazzola in galleria a dicembre a parlare del suo libro, giovedì 11, alle ore 17, posti limitati con prenotazione obbligatoria a press@studiogariboldi.com
Eugenio Gazzola, L’ANTIVASSALLI, Le Lettere, Florence 2025
Photo Contest
Fotografare una mostra
09.06.2025
Fotografare una mostra
Dopo il successo della prima edizione del contest Fotografare una mostra, Studio Gariboldi ha deciso di proporre una nuova edizione del bando dedicato a giovani fotografi under 30, sia professionisti che studenti.
Fotografare una mostra allestita in una galleria d’arte è un compito complesso, spesso affidato a fotografi professionisti di esperienza o, in alcuni casi, agli stessi galleristi. Restituire visivamente le opere e l’allestimento nella loro completezza richiede cura, sensibilità e attenzione ai dettagli. Ogni scatto deve essere al tempo stesso chiaro, leggibile, efficace e armonico.
L’obiettivo del contest è selezionare un giovane fotografo o una giovane fotografa per documentare la prossima mostra in galleria, prevista per ottobre 2025.
I candidati dovranno inviare:
1. il proprio curriculum vitae;
2. una breve lettera motivazionale;
3. tre fotografie di interni arredati (in formato jpg o tiff), che evidenzino le competenze tecniche e lo sguardo autoriale.
La scadenza per la presentazione del materiale è fissata al 15 settembre 2025.
Come nella precedente edizione, al vincitore o alla vincitrice verrà garantita una retribuzione per la prestazione professionale e un’adeguata visibilità attraverso i canali social di Studio Gariboldi e la nostra newsletter.
Le candidature vanno inviate all’indirizzo:press@studiogariboldi.com
A partire dal 16 settembre verrà data risposta a tutte le e-mail ricevute.
Press
Jean Arp il falso avanguardista
05.05.2025
Studiando il passato per capire meglio il presente, ci siamo imbattutti in una lettura sorprendente.
Alla XXVII Biennale di Venezia, nel 1954, Jean Arp veniva accolto così… poi negli anni ‘60 le cose cambieranno!
“Fu Jean Arp che inventò il buco”
“Jean Arp, francese di Strasburgo e assai tedesco di educazione e di gusto, è il vincitore del massimo premio veneziano per la scultura: un milione e mezzo, il Premio della Presidenza del Consiglio del Ministri. Jean-Arp è un famoso «cannone» dell’avanguardia, e come cannone è dunque un gran bucatore o facitore di buchi. Ed è forse lui l’inventore primo del buco in arte; ed è peccato che non abbia pensato a prendersi il brevetto, perché dopo, da Henry Moore a Lucio Fontana, i buchi di ogni misura si sono spaventosamente moltiplicati, e tutta la Biennale pare una specie di schiumarola. Ma, tempo verrà che i buchi fian tappati. Anzi, a Milano c’è già un pittore che dipinge coi chiodi e che ha dichiarato di voler superare le spazialismo tappando proprio i buchi di Lucio Fontana. E, dopo il buco, vedremo il tappo alia XXVIII Biennale? Speriamo di sì. Jean Arp, con Brancusi, con Giacometti e con altri « cannoni» internazionali della scultura, è uno di quei falsi avanguardisti responsabili della confusione terribile delle idee e della riduzione della scultura moderna al puro nulla.”
Press
La mania del timbrare
29.05.2025
Studiando il passato per capire meglio il presente, ci siamo imbattutti in una lettura sorprendente.
Alla XXVII Biennale di Venezia, nel 1954, Giuseppe Capogrossi veniva accolto così… poi negli anni ‘60 le cose cambieranno!
Timbri o scarafaggi?
“Ed ecco un’opera di Giuseppe Capogrossi (…) che deve intitolarsi Superficie. Il pubblico volgare entrando nella sala Capogrossi, penserà subito alla marcia degli scarafaggi, al progresso della tenia, alle orme lasciate dalle suole di gomma per camminare in montagna. I più colti tuttavia ricorreranno ad altri paragoni: per esempio alle impronte preistoriche di mani e alla ceramica apula. Il guaio principale di certe cose, non è che dicano poco o nulla: è che sono mal fatte. In questa composizione sono di troppo le tre paia di denti a destra in alto e sono troppo vicine al gran motivo delle forchette.”
Vita in Galleria
Filosofia del Listello
26.05.2025
Listello: striscia sottile, solitamente di legno, ma anche di metallo o plastica, utilizzata per orlare, rinforzare o decorare.
La scelta di incorniciare un quadro e la decisione di come farlo, è una prassi consapevole e delicata del lavoro di galleria.
Studio Gariboldi ama il listello. Delimita ma non chiude, rifinisce senza confondere. È leggero, pulito, lineare.
Nella foto, una cornice a listello per Nobuya Abe, R.3, tecnica mista su tela, 1966
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La cornice. Storie, teorie, testi.
21.05.2025
La cornice assolve il compito di isolare l’opera d’arte, difende l’immagine dalle ingerenze esterne, connette gli elementi interni dell’opera stessa. Non è un dettaglio marginale. Gli angoli, lo spessore, il colore, tutto concorre a stabilire un senso, ad amplificare significati, a creare isole, protezioni, autonomie. Quante cose s’imparano leggendo il saggio La cornice. Storie, teorie, testi. Ogni collezionista dovrebbe averlo nella sua libreria per comprendere i significati profondi di questa parte importante della propria amata collezione.
È un libro che ci interessa perché amplifica la consapevolezza e attribuisce valore a gesti solo in apparenza semplici, che invece sono una parte importante del lavoro del gallerista.
La cornice. Storie, teorie, testi.
A cura di Daniela Ferrari e Andrea Pinotti
Johan & Levi Editore, 2018