Aiko Miyawaki è un’artista giapponese nata nel 1929 a Tokyo. Una donna sensibile, dal carattere forte e deciso, determinata nel raggiungimento dei suoi obiettivi artistici. La sua è stata una vita di incontri importanti: Nobuya Abe e Yoshishige Saito in Giappone, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Lucio Fontana a Milano, Man Ray a Parigi, Sam Francis e Jasper Johns a New York.
La sua carriera decolla nel 1957 alla Yoseido Gallery di Tokyo, ma il momento di svolta del suo percorso artistico avviene a Milano, quando Nobuya Abe la presenta a Enrico Baj. Miyawaki espone in numerose gallerie internazionali, tra cui la Galleria Minima di Milano (1961), la Tokyo Gallery (1962) e la André Schoeller Galerie di Parigi (1962).
Aiko Miyawaki si ispira al minimalismo, al concettualismo, alla filosofia e all’estetica dell’Asia orientale. Inizia come pittrice alla fine degli anni Cinquanta trascorrendo il decennio successivo tra Los Angeles, Milano, Parigi e New York. Dopo essere tornata in Giappone nel 1966, si è dedicata alla scultura, lavorando con materiali lucidi per indagare le intersezioni tra metafisica, cosmologia e scienza.
Dopo la sua mostra a New York alla Bertha Schaefer Gallery nel 1964, Aiko Miyawaki torna a Tokyo tra il 1965 e il 1966. Proprio in questo periodo inizia a lavorare alle sculture con i tubi di ottone, presentati nella personale che Studio Gariboldi oggi le dedica.
Nel 1966, durante la mostra “From Space to Environment” tenutasi al Matsuya Department Store a Ginza, incontra l’archistar Arata Isozaki, che ne diventerà il marito, conosciuto a Milano per aver progettato il grattacielo il Dritto. L’edificio alto 209 metri, con 24 mila mq di facciate e 4500 cellule vetrate, rimanda per affinità alle opere dell’artista Miyawaki.
Grandi sculture da esterni di Aiko Miyawaki sono installate nei musei del mondo, tra le tante location l’Hakone Open-Air Museum, il Biwako Ohashi Sculpture Plaza, Shiga, la Plaza Tower and Town Center di Costa Mesa, California, l’Anella Olimpica di Barcellona, l’esplanade de La Défense a Parigi e la Gori collection a Santomato di Pistoia, in Italia.
Dal 1994, una serie di opere dell’artista si trovano anche nel nuovo Museo d’Arte Contemporanea di Nagi, progettato da Arata Isozaki.
Aiko Miyawaki muore a Tokyo nel 2014.
Aiko Miyawaki, #14, 1966, Lastre di ottone assemblate con profilati. Illuminazione interna. © Studio Gariboldi