Biografia
Giovanni Anselmo nato a Borgofranco d’Ivrea nel 1934, è un artista italiano esponente del movimento dell’Arte Povera.
Dopo aver compiuto gli studi classici, Anselmo inizia a lavorare come grafico in uno studio pubblicitario, nel frattempo si dedica autonomamente all’arte, ricercando una propria forma espressiva attraverso le tecniche pittoriche, pratica che abbondonerà nel giro di qualche anno per concentrarsi sui primi lavori scultorei.
Nel 1967, si unisce al movimento dell’Arte Povera e partecipa alla sua prima esposizione alla Galleria Sperone di Torino presentando due opere polimateriche senza titolo. L’anno successivo Sperone ospiterà la sua prima mostra personale. Contemporaneamente inizia a esporre in mostre internazionali, tra le più importanti When Attitudes Become Form al museo Kunsthalle di Berna nel 1969.
Dalla fine degli anni Sessanta nella poetica dell’artista si introduce il desiderio di essere, “reale”, cioè in armonia con la natura, la cui energia “è insita negli aspetti e nelle situazioni più varie”¹. Ciascun lavoro nasce dalla manifestazione nello spazio delle forze che gli elementi predisposti dall’artista producono. Le descrizioni delle opere diventano indispensabili per la comprensione dei concetti e vengono volutamente mantenute inseparabili dalle opere stesse.
Anselmo partecipa alle Biennali di Venezia del 1978, 1980 e 1990, sempre nel ‘90 riceve il Leone d’Oro alla Pittura. Espone a Documenta V nel 1972 e a Documenta VII nel 1982 con l’opera intitolata Il paesaggio con mano che indica. Seguono diverse rassegne nazionali e internazionali, come le mostre Affinités Sélectives I al Palais des Beaux-Arts a Bruxelles (1990) nella quale espone un Particolare (proiettore e diapositiva con la scritta “particolare”) e Lungo il sentiero verso oltremare alla Renaissance Society di Chicago (1997).
Con le tre opere esposte nella personale Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più nel panorama verso oltremare con mano che lo indica, mentre il colore solleva la pietra, la pietra solleva la tela, la terra e la pietra si orientano, i grigi si alleggeriscono, i sentieri… al Museum Kurhaus, Kleve nel 2004, l’artista mette in relazione la pittura, con il suo colore intangibile, e la scultura, associata alla tangibilità della pietra, creando installazioni che collegano la realtà materiale della vita all’infinita vastità dell’universo.
Sono degne di menzione anche le esposizioni: Giovanni Anselmo – collectie uitdieping II allo Stedelijk Museum, Gent (2005); Giovanni Anselmo al Kunstmuseum Winterthur (2013); Mentre la mano indica, la luce focalizza, nella gravitazione universale di interferisce, la terra si orienta, le stelle si avvicinano di una spanna in più… al Castello di Rivoli, Torino (2016); Senza titolo, invisibile, dove le stelle si avvicinano di una spanna in più, mentre oltremare appare verso Sud-Est, e la luce focalizza… alla Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Italia (2017); Entrare nell’opera all’Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Italia (2019).
Giovanni Anselmo continua a vivere e lavorare a Torino e a Stromboli, portando avanti la sua straordinaria ricerca che nel corso della sua carriera ha prodotto un impressionante corpus di lavori.
1. G. Anselmo in R. Flood e F. Morris, Zero to Infinity: Arte Povera 1962-1972, cat. della mostra, Tate Modern, Londra e Walker Art Center, Minneapolis 2001, pp. 178.