Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) è uno dei più importanti artisti contemporanei italiani. La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una continua sperimentazione e dalla ricerca di nuove forme espressive. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Galatea di Torino. Una delle sue produzioni artistiche più significative e conosciute è la creazione dei Quadri specchianti, realizzati nel biennio 1961-1962.
Pistoletto è stato, insieme a Giovanni Anselmo, Piero Gilardi, Gilberto Zorio e Giuseppe Penone, protagonista dell’Arte Povera, movimento artistico che ha sfidato le convenzioni tradizionali utilizzando materiali semplici e quotidiani. Tra il 1965 e il 1966, ha prodotto una serie di opere intitolate “Oggetti in meno”, considerate un contributo fondamentale per la nascita del movimento.
Nel corso della sua carriera, Michelangelo Pistoletto ha continuato a esplorare nuove idee e a sperimentare, collaborando con artisti provenienti da diverse discipline e ambiti della società. Tra le collaborazioni si distingue quella con Gianni Milano, poeta, scrittore e insegnante, figura attiva nell’ambiente culturale torinese fin dagli anni Sessanta. Gianni Milano è stato uno dei membri della comunità teatrale Lo Zoo, fondata da Pistoletto nel 1968, un collettivo interdisciplinare che univa artisti visivi, musicisti, attori e performer, con l’obiettivo di superare le barriere tra arte, vita quotidiana e società.
Nel 1978, Pistoletto ha segnato una tappa cruciale nella sua ricerca artistica presentando due concetti fondamentali: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. Con Divisione e moltiplicazione dello specchio, l’artista ha riflettuto sul potere dell’immagine specchiante come metafora della frammentazione e ricomposizione dell’identità, nonché come dispositivo di relazione tra opera, spazio e spettatore. In questo processo, lo specchio non è più solo superficie riflettente, ma elemento attivo che scompone e moltiplica la realtà, aprendo a nuove possibilità percettive e interpretative.
L’arte assume la religione, invece, segna l’inizio di una riflessione più ampia sul ruolo dell’arte come forza spirituale e simbolica, capace di assumere — e trasformare — il linguaggio e la funzione della religione nel contesto contemporaneo. Non si trattava di aderire a una confessione o dogma, ma di riconoscere nell’arte una potenzialità etica e rituale, in grado di generare significato e coesione nella società.
Negli anni successivi, Pistoletto ha continuato a sperimentare nuovi materiali e linguaggi, tra cui le sculture in poliuretano rigido e le opere legate al concetto di Arte dello squallore, con un focus sul degrado e sull’estetica del rifiuto come forme di consapevolezza critica.
Negli anni Novanta ha infine dato avvio al Progetto Arte e fondato Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, con l’intento di mettere l’arte in relazione attiva con tutti gli ambiti della società, promuovendo una trasformazione responsabile e sostenibile del tessuto sociale, economico e culturale.
Nel 2003, Michelangelo Pistoletto ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, riconoscimento per il suo contributo significativo all’arte contemporanea. Ha continuato a ricevere numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Praemium Imperiale per la pittura nel 2013.
Oggi Michelangelo Pistoletto vive e lavora a Biella, dove ha sede Cittadellarte. Questo centro, sorto all’interno di un ex complesso industriale, rappresenta il cuore pulsante della sua attività: un laboratorio permanente di sperimentazione e progettazione artistica e sociale, in cui l’arte si confronta quotidianamente con la politica, l’economia, l’educazione, la spiritualità e l’ambiente.

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