Stefano Arienti (Asola, Mantova-1961) si trasferisce nel 1980 a Milano per studiare Agraria, ma dal 1983 comincia a disegnare e a colorare carte, avviandosi verso l’arte.
Nel 1986 si laurea e svolge brevemente l’attività di ricercatore a Milano, partecipando alla rassegna “Rapido Fine” a Ferrara, esponendo le sue prime opere. Inizia a collaborare con Corrado Levi e presenta la sua prima personale durante la mostra “Con sette giovedì”. Nasce in quest’occasione una nuova tipologia di opere, le alghe, ottenute attraverso il taglio di buste di plastica. Nel 1987, espone opere sempre più complesse in una personale a Torino, con opere come le “Turbine”, corpi tridimensionali realizzati piegando le pagine degli elenchi telefonici, degli orari ferroviari o delle riviste a fumetti.
Le Carte piegate, realizzate tra il 1986 e il 1989, segnano le prime esperienze artistiche di Stefano Arienti. Inizialmente, mentre studia Agraria, Arienti colora in modo astratto fogli trovati. Nell’estate del 1986, inizia a piegare la carta disegnata, creando le prime Barchette e Spicchi. Poco dopo, su suggerimento dell’amico Amedeo Martegani, nascono le prime “Turbine”, realizzate con i fumetti per bambini. L’artista non segue un progetto di riferimento, ma sperimenta di volta in volta percorsi diversi, scegliendo linee di piegatura facilmente eseguibili all’interno del foglio di carta, per ottenere forme autonome nello spazio dalla forte valenza scultorea.
La serie delle carte piegate viene presentata al pubblico nel 1987, in occasione della prima mostra personale allestita presso la Galleria Guido Carbone di Torino.