Katsumi Nakai (Hirakata, Giappone 1927–2013) è stato un artista visivo giapponese noto per le sue opere sospese tra pittura e scultura, che esplorano le potenzialità spaziali del colore e della materia. Nato a Hirakata (Prefettura di Osaka), si è diplomato nel 1953 presso l’Istituto Superiore delle Belle Arti di Osaka.
Dal 1953 al 1959 ha partecipato regolarmente alle mostre collettive della Dokuritsu Bijutsu Kyōkai (Association of Independent Artists). Nel 1956 tiene la sua prima personale alla Galleria Omote di Osaka. Nel 1958 è tra i fondatori del gruppo d’avanguardia di arte astratta e informale Tekkeikai, attivo tra Kyoto e Osaka fino al 1968, con il quale – e anche individualmente – espone in diversi musei e gallerie giapponesi, tra cui il Museo d’Arte Moderna di Kamakura, il Museo d’Arte di Kyoto e spazi espositivi a Tokyo e Osaka. Nonostante diversi riconoscimenti, Nakai ben presto si sente limitato anche dal sistema dell’arte in Giappone. «Pochi collezionisti giapponesi apprezzavano l’arte d’avanguardia; la gente voleva opere tradizionali, accademiche e commerciali.» Così, nel 1964, lascia il Giappone e si trasferisce a Milano, in cerca di nuove possibilità.
In quegli anni l’Italia è in pieno boom economico e l’ambiente artistico milanese è animato da movimenti d’avanguardia come lo Spazialismo, guidato da Lucio Fontana, di cui Nakai ammira profondamente le creazioni. L’incontro con il lavoro di Fontana è verosimilmente decisivo: lo spinge a sperimentare con la tridimensionalità e a cercare una propria strada. Allo stesso tempo la fiducia della Galleria del Naviglio gli consente una nuova visibilità.
Intorno al 1966 realizza la prima opera “hiraku”, il suo primo Oggetto che sboccia, che si “apre”. Lavorava già da tempo con la spatola su tela, ma è probabilmente anche la scoperta dello Spazialismo a fargli comprendere la necessità di “aprirsi” nello spazio reale. Invece di incidere la superficie, come Fontana, Nakai la taglia per farla aprire, per estendersi nello spazio.
«Ho sentito […] la necessità di esprimermi attraverso la terza dimensione. […] Ho provato vari materiali, finché ho scoperto che il legno era il più adatto alla mia sensibilità. Ero felice. E questo è tutto.»
Lavorerà con questa tecnica per tutta la vita, esplorando infinite varianti del suo principio di “hiraku”: nuove forme, modalità di “apertura” e combinazioni cromatiche.
Le opere di Nakai non sono pensate per essere piegate, ma per essere “aperte”. Come dichiarava lui stesso: «Mi interessa il mistero di oggetti che vibrano e che mutano». L’atto dell’apertura è centrale: non esiste chiusura se non come preludio a una nuova apertura. Le opere possono tornare allo stato iniziale solo per essere riaperte, per offrire ogni volta una nuova esperienza percettiva.
Nel corso degli anni in una ricerca coerente ma in continuo mutamento le sue opere “hiraku” si articolano in forme ora apparentemente familiari ora astratte biomorfiche, che celano colori segreti, o in superfici monocrome che, aprendosi, rivelano geometrie e accostamenti sorprendenti.
Sebbene le sue opere siano state spesso accostate tanto al Giappone quanto alla sua esperienza italiana ed europea ricordano altari cristiani, templi giapponesi, fiori, origami, architetture – l’artista non intendeva rappresentare nessuna cultura in modo diretto. Piuttosto, le suggestioni delle sue diverse vite si fondono nella sua ricerca in modo naturale, come sintesi della sua esistenza tra Kyoto, Milano e il ritorno in Giappone negli anni ’90. La sua opera è il riflesso di una vita vissuta tra due mondi che dialogano silenziosamente.
Nel 2024 il Centre Pompidou acquisisce Untitled (1971), la prima opera di Nakai ad entrare in una collezione museale europea: un importante riconoscimento alla sua carriera e alla sua poetica.
Katsumi Nakai ha trascorso l’intera vita cercando la libertà. L’ha trovata nell’arte, e la restituisce al pubblico nel gesto dell’aprirsi – hiraku – che è scoperta, movimento, spazio, luce e vita.
Artista schivo e riservato, Katsumi Nakai ha lasciato un’eredità silenziosa e potente: oggetti delicati e visionari che ancora oggi interrogano lo spazio, la materia e lo sguardo.
Bibliografia
Le citazioni sono tratte dall’intervista di Lorenzo Vicenti a Katsumi Nakai in Katsumi Nakai, pieghevole della mostra, Galleria del Naviglio, Milano 25 febbraio-23 marzo 1976.

© Galleria del Naviglio, Milan
GALLERIA
MOSTRE PERSONALI SELEZIONATE
1956
Omote Galleria Omote, Osaka, Giappone
1957
Galleria Omote, Osaka, Giappone
1958
Galleria Hakuho, Osaka, Giappone
1959
Galleria Hakuho – Osaka
Museo d’Arte di Kyoto (una sala)
1960
Galleria Umeda, Osaka, Giappone
1961
Giappone Nakanoshima, Osaka, Giappone
1962
Galleria Osaka Form, Osaka, Giappone
Mudo Gallery, Tokyo, Giappone
1963
Galleria Osaka Form, Osaka, Giappone
Galleria Mudo, Tokyo, Giappone
1964
Galleria Form, Osaka, Giappone
1965
Galleria del Cavallino, Venezia, Italia
Galleria Form, Osaka, Giappone
1966
Galleria L’Argentario, Trento, Italia
1967
Galleria Del Naviglio, Milano, Italia
1970
Galleria L’Argentario, Trento, Italia
1972
Galleria Christian Stein, Torino, Italia
Galleria Del Naviglio, Milano, Italia
Galleria Gi3, Seregno, Italia
Galleria Il Gelso, Lodi, Italia
1973
Galleria Il Salotto, Como, Italia
1975
Galleria Santoro, Roma, Italia
Il Traghetto, Venezia, Italia
1976
Galleria Del Naviglio, Milano, Italia
Galleria Il Traghetto, Venezia, Italia
1977
Galleria Giuli, Lecco, Italia
Leggi tutto
MOSTRE COLLETTIVE SELEZIONATE
1953-59
Dokuritsu Bijutsu Kyokai, Independent Association of Art, Giappone
1959
Kansai Sogo, Premio Yomiuri Shimbun, Osaka, Giappone
3° Shell Art Award, Kamakura, Giappone
1960
Young Art Collectors, Houston Museum of Fine Arts, Houston, USA
Iron and Steamed Chair Exhibition, Museo Municipale di Kyoto, Kyoto, Giappone
1961
Mostra del gruppo Tekkeikai, Museo Municipale di Kyoto, Kyoto, Giappone
1962
2° Premio Maruzen Petroleum Art, Menzione Onorevole, Osaka, Giappone
Mostra Primaverile del gruppo Tekkeikai, Associazione Fujikawa Gallery, Fujikawa, Giappone
1963
Mostra del gruppo Tekkeikai, Museo Municipale di Kyoto, Giappone
1966
Mostra Gioco degli Artisti, Galleria del Naviglio, Milano, Italia
1967
Omaggio allo Spazialismo, Galleria d’Arte Moderna, Milano, Italia
1968
1° Premio Premio Piazzetta, Milano, Italia
Mostra Omaggio a Carlo Cardazzo, Galleria Il Punto, Torino, Italia e Galleria Regis, Finale Ligure, Italia
Galleria Navigliovenezia, Venezia, Italia
1969
Incontro tra Bertone e Lamborghini, Galleria del Naviglio, Milano, Italia
John Cage e gli artisti del Naviglio, Galleria del Naviglio, Milano, Italia
1970
3° Biennale di Menton, Menton, Francia
Italian Art Dealer Exchange, Palazzo della Permanente, Milano, Italia
Galleria l’Argentario, Trento, Italia
3° Edizione Premio Ambizioni Moderate, Milano, Italia
1971
Bon À Tirer Gallery, Milano, Italia
1972
Galleria Christian Stein, Torino, Italia
Mostra di Arte Contemporanea Giapponese, Milano, Italia
Vetrate di Artisti Contemporanei, Vetro e mosaico, Seregno, Italia
Mostra di Arte Contemporanea ’72, Sovico, Italia
Japanese Artists in Europe, Museo Nazionale di Arte Moderna, Tokyo e Kyoto, Giappone
Leggi tutto