Aurélie Nemours (Parigi, 1910 – 2005) è una pittrice francese.
Aurélie riceve un’educazione rigida e a nove anni entra in un istituto religioso, l’Institut de la Tour. Dal 1929 al 1932 frequenterà l’École du Louvre, mentre dal 1937 al 1940, sarà allieva nell’atelier di pubblicità e di Arti Applicate di Paul Colin. Durante la guerra studierà pittura con André Lhote e nel dopoguerra con Fernand Léger.
Dal 1942 in poi il disegno diventa per lei il modo più rapido per dare forma concreta a un’immagine o a un’idea: il suo lavoro su carta, descritto come una ricerca, sarà sempre di grande importanza nello sviluppo dell’artista e nella creazione delle sue tele.
Nel 1944 espone per la prima volta al Salon d’Automne, seguito dal 60° Salon de l’union des femmes peintres et sculpteurs (Unione delle donne pittrici e scultrici), dal Salon de la société des artistes indépendants (Società degli artisti indipendenti) e dal Salon d’art sacré (Arte religiosa).
Nel 1949 partecipa al Salon des réalités nouvelles (Nuove realtà), dove la sua arte geometrica e astratta verrà notata da Auguste Herbin. Sempre nel 1949 conosce la scrittrice e editrice Adrienne Monnier, che pubblicherà nello stesso anno le sue prime poesie all’interno della rivista letteraria Mercure de France (n. 1029).
La prima mostra personale di Aurélie Nemours risale al 1953, presso la Galleria Colette Allendy, dove l’artista bandirà le diagonali mantenendo solo verticali e orizzontali.
Dal 1965 il quadrato diventa il formato essenziale del suo lavoro, le permetterà di esplorare l’angolo retto, il bianco, il nero e, più tardi, il monocromo.
Tra il 1976 e il 1977 le sue riflessioni daranno vita alle serie: “Sériels”, “Rythme du millimètre” e “Point pluriel”, in cui esploderà la vibrazione del bianco e nero.
La lunga carriera di Aurélie Nemours si è svolta in totale discrezione e solitudine, ciò non le ha impedito di sfidare costantemente sé stessa attraverso nuove sperimentazioni, svolgendo un lavoro radicale di approfondimento nel suo lavoro di pittrice.
Bras blanc / Immobile / Main de sirène / Inutile / Semence d’ébène / Forme humaine / Amour / Plume d’une aube chaude / Je t’appelle / Équité sereine / Cristal / Il est des eaux de source calmes / L’horizontale / Ô le falot / mes mains dans la nuit / Le radeau qui balance / Et toi vague peuple / bulle / Tu es silence. Aurélie Nemours (Midi La lune)
© Aurélie Nemours