maggio – luglio 2023

ENRICO DONATI
New York Parigi Milano

9 maggio – 9 luglio 2023

La mostra attraversa le fasi più importanti del percorso creativo di Enrico Donati tra New York, Parigi e Milano, ponendo l’attenzione sul suo stile unico e originale sviluppato durante l’espansione del Surrealismo, dagli anni ‘40 fino agli anni ‘60.
Donati nasce a Milano nel 1909 e si stabilisce ben presto a New York, sua città elettiva. Durante gli anni ‘30 attraversa il Sud-Ovest degli Stati Uniti e visita il Canada. È del 1939 il suo trasferimento a New York, per portare al sicuro la famiglia alla vigilia della Seconda guerra mondiale.
Enrico Donati inizia la sua carriera artistica negli anni ‘40 all’interno del mercato dell’arte americano. A New York si dedica alla pittura e nel ‘44, durante la sua prima mostra presso la Passedoit Gallery, conquista l’attenzione del poeta e scrittore André Breton. che nel 1945 gli dedicherà un intero capitolo all’interno del libro Le Surréalisme et la peinture.
Accade a Parigi, nel ’47, l’incontro e la collaborazione con Marcel Duchamp all’ultimo grande appuntamento pubblico del gruppo surrealista, la mostra “Exposition International du Surréalisme” alla Galerie Maeght. In questi anni, sia New York che Parigi, rispettivamente alle Durand-Ruel Galleries (1945-46-47) e alla Galerie Drouant-David (1947), saranno le sedi di altre mostre personali del maestro.
Dopo il periodo di scambi artistici con i più grandi protagonisti del Surrealismo, Donati decide di imporre alla sua speciale espressività una rigidità geometrica, talvolta molto vicina all’astrazione. L’artista si dedica a opere più gestuali, introducendo l’utilizzo di un impasto di pittura e olio di trementina che, steso in maniera casuale, raggiunge consistenza plastica una volta asciutto. Sarà ancora Parigi, nel 1949, ad accogliere le sue opere di ampie dimensioni alla Galerie Weil.
Milano è la terza città importante per la vita artistica di Enrico Donati. L’incontro con Lucio Fontana, nel suo studio in Corso Monforte 23, sarà l’inizio del coinvolgimento nelle iniziative del gruppo spazialista con la sottoscrizione del Manifesto del Movimento spaziale per la televisione del 1952, e del manifesto Lo spazialismo e la pittura italiana nel secolo XX del 1953. Sempre a Milano Donati espone alla Galleria del Milione nel ‘50 e alla Galleria del Naviglio nel ‘52. Con la metà degli anni ‘50 le opere di Donati si relazioneranno sia con l’espressionismo astratto d’oltreoceano, sia con l’arte informale europea. Questa volta è New York che lo conferma nelle gallerie Alexandre Iolas (’52) e Betty Parsons (’54 ’55 ’59), mentre durante gli anni Sessanta inizia un’importante collaborazione con la Staempfli Gallery.
Nei primi anni ’60 il tema del “fossile” conquista la sua attenzione, diventando sintesi iconografica nel “Ciclo dei fossili”, in cui Donati passerà dalla monocromia al colore, circoscritto a una gamma elegante e selettiva di rossi e di toni terrosi.

I love the painting of Enrico Donati as I love a night in May” André Breton, prefazione al catalogo della mostra alla Passedoit Gallery, New York 1944