News2025-01-27T16:18:53+01:00

NEWS

Vita in galleria

Arata Isozaki e Aiko Miyawaki

14.01.2025

Arata Isozaki (nella foto a sinistra) è un architetto giapponese, marito di Aiko Miyawaki. È conosciuto a Milano per il grattacielo Il dritto o Isozaki Tower, un edificio di 50 piani, 209 metri di altezza. Osservando con attenzione questa costruzione risulta evidente la somiglianza con le sculture di Miyawaki, sia per armonia delle forme, sia per la composizione dei vuoti e dei pieni.

Nella foto: Isozaki e Miyawaki sono nel parco della Collezione Gori, in cui è presente una grande installazione dell’artista nipponica.
©Archivio Collezione Gori, Pistoia; Collezione Gori, Pistoia

Bookflow

CORPO, UMANO

05.12.2024

Vittorio Lingiardi è uno psichiatra, psicoanalista e soprattutto, per noi, un poeta. Corpo, umano ha dentro tutto. Scienza, arte e letteratura. Quadri, simboli e visioni. Lingiardi lo divide in tre sezioni: il corpo ricordato, il corpo dettagliato, il corpo ritrovato. Nella seconda, per esempio, ci sono i capelli, una parte che ci riguarda tutte e tutti, dall’iconografia sterminata. Simbolo di sacrificio, giovinezza, vecchiaia, potente comunicatore sociale, al centro di molteplici modi dire: “ho un diavolo per capello”, “spaccare il capello in quattro”, “non torcere un capello…”.
Ma, segnala Lingiardi, “Io sono convinto che nella psiche dei capelli ci sia molto di più…”.
Questo libro ci interessa perché è intelligente, acuto, pieno di rivelazioni. Un regalo perfetto per chiunque ami la conoscenza e la bellezza e soprattutto, l’arte.

Vittorio Lingiardi, Corpo, umano, Einaudi, 2024.

Mostre

LA SCELTA DELL’OTTONE

27.11.2024

Anche i materiali con cui le opere d’arte sono state create incidono sulla nostra vita di tutti i giorni. L’ottone è una lega di rame e zinco. Un materiale malleabile ma resistente. Lucido, simile all’oro, ma semplice meno costoso e pretenzioso. La filosofia antroposofica assegna all’ottone particolari proprietà. È connesso con il sistema circolatorio e con quello renale, è un equilibratore di calore e neutralizza i campi magnetici. Va bene anche per lenire i dolori. È il simbolo della forza e della fermezza. Viene scelto per la costruzione di oggetti simbolicamente importanti.

Aiko Miyawaki, più attenta a ciò che non si vede che alla forma degli oggetti, lo sceglie e non è un caso. Prima di inserire nei nostri spazi domestici un’opera d’arte sarebbe meglio considerare anche l’insieme delle forze (materiali, espressive, vibrazionali) che la compongono.
Pensiamo anche a ciò che non si vede!

Mostre

“Aiko Miyawaki. Sculpture 1965-1975”

20.11.2024

Studio Gariboldi ringrazia il pubblico, i collezionisti e le collezioniste, la stampa e gli amici che sono intervenuti all’Opening della mostra “Aiko Miyawaki. Sculpture 1965-1975”. È stata una serata impreziosita dalla presenza di scrittori e scrittrici, artisti e studiosi. La mostra è il primo appuntamento del ciclo Arte e Letteratura in galleria che ha ottenuto il Patrocinio del Consolato del Giappone a Milano. Alla serata hanno presenziato anche il Console del Giappone Toshiaki Kobayashi e la signora Kazumi Kobayashi
Il prossimo appuntamento in galleria sarà il 19 dicembre alle ore 17.00 per la presentazione del catalogo.

Mostre

“Noguchi / Nakai”

28.10.2024

Dopo la mostra personale in galleria nel 2019, il nostro artista Katsumi Nakai sarà protagonista della mostra “Noguchi / Nakai” presso Luxembourg + Co. a New York. L’evento, che si svolgerà dal 30 ottobre al 2 novembre 2024, è dedicato ai lavori di Isamu Noguchi (1904-1988) e Katsumi Nakai (1927-2013). La mostra avrà luogo nel Fuller Building e allo Stand C1 della ADAA’s The Art Show.

Entrambi artisti innovatori della scultura, hanno operato su lati opposti dell’Atlantico, condividendo l’aspirazione di tradurre il loro patrimonio culturale giapponese in un nuovo contesto geografico. Partendo dall’opera fondamentale di Noguchi “Seen and Unseen” del 1962, la mostra esplorerà il tema del velare e dello svelare come strategie artistiche. Sarà anche messa in evidenza l’importanza delle tradizioni artigianali giapponesi, come l’origami e il design dei giardini.

30 Ottobre – 2 Novembre 2024

Mostre

Obey – The art of the Shepard fairey

VIII-X-MMXXIV

OBEY – to obey, in italiano obbedire – è la parola che Shepard Fairey sceglie, in modo provocatorio, come proprio nome d’arte. OBEY è il termine che lo street artist utilizza in modo coerente in tutta la sua produzione artistica, invitando lo spettatore a sviluppare il proprio senso critico e a disobbedire alle convenzioni sociali, quando e se necessario. OBEY: The Art of Shepard Fairey è un compendio dell’arte di Obey dagli inizi alle opere recenti. Un punto di riflessione sul ruolo dell’arte nel dibattito pubblico che invita ogni visitatore a interrogarsi sui propri valori e sul potere trasformativo della creatività.

Milano, Fabbrica del Vapore
dal 16 mag 2024 al 27 ott 2024
Info a obeymilano@wunderkammern.net

I nostri progetti

Panorama Monferrato

IX-IX-MMXXIV

Panorama Monferrato

Domenica 8 settembre si è conclusa la mostra itinerante all’interno dell’evento Panorama Monferrato, durante il quale la nostra galleria ha partecipato con l’opera di Salvatore Scarpitta. L’opera, intitolata “Drummer Brigade”, realizzata nel 1963 con olio su tela, bende e cinghie (61 × 61 × 12 cm), è stata esposta per tutti e quattro i giorni dell’evento presso l’antico Cottolengo di Camagna, situato in via Matteotti 30.

Panorama Monferrato è giunto alla sua quarta edizione come parte del progetto ITALICS, portando in scena una selezione di 150 opere tra scultura, pittura, video e installazioni site-specific. Curata da Carlo Falciani, la mostra si è svolta nei suggestivi comuni di Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole, creando un percorso artistico diffuso e coinvolgente.

Press

Studio Gariboldi su Corriere della Sera

XXI-VIII-MMXXIV

La mostra diffusa «Panorama Monferrato» in 15 sedi.
Il dialogo come senso (e arte). L’itinerario di «Italics» tra radici, identità e sacro.

15 sedi, 4 paesi, 63 artisti, più di 200 opere, tra dipinti, sculture, fotografie e installazioni. In un anno il curatore Carlo Falciani ha studiato il territorio, individuato i paesi, scelto le location, trasmesso il senso (agli amministratori). Spiega: «Vignale era un’indicazione. Ho scelto gli altri borghi attorno, come se fosse un viaggio, un itinerario. Per questo mi sono ispirato alla Civil conversazione di Guazzo. Chi viene da fuori dovrà capire le radici. E chi accoglie dovrà comprendere il forestiero».

Il dialogo come senso. Tra antico e contemporaneo ci sono aperture, non censure. L’anatomia stessa dell’esposizione, dice Falciani «è concepita come itinerario, dialogo tra forme, identità e tempo».

A Montemagno la sede è un castello e ossario, A Camagna un cottolengo abbandonato, a Castagnole è la casa di una maestra. A Vignale la sede di Palazzo Callori.

Articolo di Agostino Gramigna
Corriere della Sera

Torna in cima